sabato 17 febbraio 2024

Paziente allenamento

"Qualunque sia l’origine dei suoi poteri – eredità, un dono dell’invisibile o un lungo apprendistato –, il Mago non può sperare di raggiungere altre dimensioni senza un paziente allenamento compiuto in solitudine.
Chiamato a percorrere le vie del cosmo, il mago deve conoscerle perfettamente per non smarrirvisi; destinato a un costante confronto con gli spiriti che le abitano, bisogna che egli ne abbia imparato le formule di richiamo, evocative; agendo con fini precisi, bisogna che sappia come raggiungerli, custode com’è di una Saggezza millenaria e di un’Arte sottile che disvelano improvvisi passaggi tra le soglie del corpo e il limitare dell’anima, lì dove l’apparenza diviene verità e l’illusione mondo, e che costituiscono mappe di accesso ai mondi invisibili ereditate da antichi culti astrali propiziati da Ermete Trismegisto, l’iniziatore di una sapienza «proibita», interdetta." (Almandal)
In Magia senza un paziente studio, un paziente allenamento compiuto in solitudine, senza un esperienza diretta con gli Spiriti non si va da nessuna parte.
Tutto ciò in barba a chi ritiene di essere nato "già imparato", per virtù dello Spirito Santo. Tutto in questo modo va raggiunto con il sudore della fronte, a caro prezzo.
Però se il Mago (o la Maga) riescono a trarre piacere da questo lavoro, allora il giogo si fa più leggero. Chi ha detto che tutto debba essere dolore e fatica senza nessun godimento? Se studiare e praticare la magia vi procura piacere oltre alla fatica siete sulla strada giusta. Altrimenti sarà tutto un pianto e uno stridore di denti.
Saluti dal vostro affezionato Angelo Pirrone, Marchese di Carabà 😉
Ps: Chi fosse seriamente interessato/a ad approfondire le tematiche trattate in questa pagina può iscriversi ai miei corsi "Il Risveglio dei Magi" (Magia Astrale) e "L'Adorazione dei Magi" (Magia Salomonica).
Per info e costi basta inviare un email all'indirizzo: cronacheesoteriche@libero.it

mercoledì 14 febbraio 2024

Per Dio tutte le cose sono giuste e buone

"Per Dio tutte le cose sono giuste e buone, ma per gli uomini alcune sono giuste e altre sono sbagliate". (Eraclito, frammento. 102)


Questo pensiero di Eraclito rimanda al simbolo dell'Uroboros (vedi immagine), ossia del famoso serpente che si morde la coda dei testi ermetici.

Esso è il geroglifico dell'unità di tutte le cose, del maschio e della femmina, dello zolfo e del mercurio, di ciò che in alto e di ciò che in basso, dell'esteriore macrocosmico e l'interiore microcosmico, ecc.
È anche simbolo dell'Unione del cosiddetto bene e del male, almeno nella visione umana delle cose.
Il Mago è chiamato a trascendere questa visione dualistica della realtà nell'unità, che poi coincide con Dio stesso.
Ciò non vuol dire che il Mago debba essere un furfante e una persona dedita alle azioni malvagie, ma non vuol dire nemmeno che debba essere assolutamente Buono. Almeno non secondo la morale comune.
Il Mago è chiamato ad andare oltre l'ipocrisia, per guardare direttamente in faccia la realtà interiore ed esteriore. Cosa che può far paura alla maggior parte di noi.
Per questo il percorso magico è un percorso eroico, dedicato solo ai coraggiosi.

Saluti dal vostro affezionato Angelo Pirrone, Marchese di Carabà 😉

Ps: Chi fosse seriamente interessato/a ad approfondire le tematiche trattate in questa pagina può iscriversi ai miei corsi "Il Risveglio dei Magi" (Magia Astrale) e "L'Adorazione dei Magi" (Magia Salomonica).
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venerdì 29 dicembre 2023

Legge Romana

Molti Pagani Moderni ritengono che solo i cristiani erano contro la Magia e la Stregoneria. Che solo l'Inquisizione condannava al rogo i praticanti delle Arti Magiche e che invece prima di tali atrocità era tutto un fiorire di libertà più o meno bucoliche.


Purtroppo questa è una grossa illusione.

A tal proposito riporto qui di seguito cosa diceva la Legge Romana formulata nell'81-82 a.C. e rimasta in vigore sino al 529 d.C.

"Chiunque esegua, o provochi l'esecuzione di sacrifici empi o notturni, per incantare, maledire o legare qualcuno a un sortilegio, venga crocifisso o dato in pasto alle belve [nell'arena].
Chiunque sacrifichi un uomo, o faccia offerta del suo sangue, o contamini un altare o un tempio venga dato in pasto alle belve o, se è persona di rango, venga decapitato.
È opinione legale prevalente che chi partecipi della magia debba essere soggetto alla pena capitale; cioè, o dato in pasto alle belve o crocifisso; ma i maghi veri e propri dovrebbero essere arsi vivi.
Non è consentito ad alcuno entrare in possesso di testi di magia. Se tali testi vengono trovati in possesso di qualcuno, dopo esserne stato espropriato e i libri bruciati pubblicamente, costui dev'essere deportato su un'isola o, se di basso ceto, decapitato.
Non solo la pratica di quest'arte, ma anche la sola conoscenza di essa, è proibita." (Sententiae receptae Paulo tributae)

Purtroppo non si è mai stati teneri con i maghi.

Saluti storici dal vostro affezionato Marchese ;-)

giovedì 28 dicembre 2023

Sulla differenza tra religione e magia

"Le trattative private con esseri soprannaturali costituiscono il corpo principale di ciò che definiamo «magia», come pure di ciò che definiamo «religione individuale».
Tra le due cose non esiste una distinzione netta. Se mettiamo apertamente a confronto testi religiosi e cronache di pratiche religiose con i testi dei papiri magici e le pratiche che essi prescrivono, troviamo le stesse finalità dichiarate e l'impiego degli stessi mezzi. Per esempio, è opinione corrente che le formule per l'annientamento di un nemico siano magiche, ma i Salmi ne sono pieni." (Morthon Smith - Gesù Mago)
Nell'immagine è raffigurato Mosè che colpisce la roccia con l'ausilio di una Bacchetta Magica. Raffigurazione situata nella Catacomba di San Callisto, Roma.

Saluti dal vostro affezionato Angelo Pirrone, Marchese di Carabà 😉

Resurrezione di Lazzaro

“Gesù gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare».” (Gv 11, 43-44)
Si tratta dell’episodio della resurrezione di Lazzaro, racconto menzionato solo nel Vangelo di Giovanni. Lazzaro è una figura cara a Gesù ed è proprio per questo motivo che fa risorgere il ragazzo morto di malattia qualche giorno prima. L’episodio rappresenta la potenza divina che vince la morte.

L'operazione di resurrezione di un morto è simile a quelle compiute dai negromanti. Vedi ad esempio la famosa Strega Ericto di cui parla il 
poeta Marco Anneo Lucano nel suo poema "La Pharsalia" (da alcuni tradotta in italiano come Farsaglia), conosciuto anche come "De bello civili", o "Bellum civile".


Nell’immagine si può ammirare la scena della resurrezione di Lazzaro, particolare di un affresco presente nella catacomba dei SS. Marcellino e Pietro, a Roma.
Tale rappresentazione compare precocemente nell’arte paleocristiana e presenta, sin dall’inizio, lo schema canonico con Cristo che opera il miracolo toccando con la virga taumaturga (ossia con la classica "Bacchetta Magica") il capo del defunto, dipinto come una mummia all’entrata del sepolcro.
L’episodio della resurrezione di Lazzaro, tra quelli descritti nei Vangeli, ha avuto un gran successo nell’arte paleocristiana ed è una testimonianza significativa su Gesù Mago.

Graffito di Alessameno

Graffito di Alessameno

Questo graffito è forse la più antica rappresentazione della crocifissione a noi pervenuta.
Datato probabilmente al III secolo, anche se sono possibili date anteriori fino all'anno 85; è stato trovato sul Palatino a Roma nel 1857 negli scavi del Paedagogium, una sorta di collegio di epoca domizianea, destinato in particolare alla formazione dei paggi imperiali provenienti verosimilmente da classi sociali medioalte.

La raffigurazione è composta da tre disegni: il corpo di un uomo crocifisso con la testa di un animale (con ogni probabilità un asino o un mulo); un uomo in adorazione e infine la scritta in greco antico ΑλΕξΑΜΕΝΟς CЄΒΕΤΕ ΘΕΩN (che traslitterata corrisponde ad Alexamenos sebete theon) che significa "Alessameno venera [il suo] dio". 
Il testo è scritto con grafia irregolare; utilizza infatti contemporaneamente lettere maiuscole e minuscole senza utilizzare accenti. La lettera sigma (σ,Σ) iniziale del verbo sebete (σεβετε) (interpretato come una variante fonetica di σέβεται, terza persona del presente indicativo medio-passivo σέβομαι col significato di "venero, onoro") è tracciata nel graffito come una sigma lunata. Questa grafia - che assomiglia, nella forma maiuscola, ad una C in luogo della classica Σ - era tipica dell'alfabeto greco orientale. ΘΕΩN è storpiatura ortografica di ΘΕON.

Come mai la testa del Crocifisso è quella di un Asino?

"Secondo un'antica leggenda il Dio dei Giudei era un asino, o aveva testa d'asino. Una leggenda sorta probabilmente dal fatto che l'asino era un animale sacro di Seth, il reprobo nel pantheon egizio, che gli egiziani consideravano il dio degli stranieri.
In quanto reprobo, gli veniva anche assegnato un ruolo importante in magia. Infatti nelle gemme magiche appare spesso una figura umana con testa d'asino. I Giudei erano tra le maggiori comunità straniere in Egitto, e il loro Dio IAO veniva identificato con Seth.
Io o Eio nella lingua copta significa "asino": una identificazione pressoché predeteminata.
Per di più, i Giudei godevano di grande considerazione come maghi, e ciò avalla l'identificazione. 
Set dalla testa ad asino nelle gemme magiche viene quindi identificato come IAO (= Yah o Yahweh, il nome proprio del Dio isdraelita).
Il graffito del Palatino mostra una successiva identificazione di Seth-Iao con Gesù crocifisso. Alexamenos viene accusato (o elogiato?) per praticare sia il cristianesimo che la magia, o entrambe. Entrambe più probabilmente." (Morthon Smith - Gesù Mago)

Gemma Magica con Crocifissione

Le più antiche raffigurazioni della crocifissione sono incise su Gemme Magiche.
Non è curiosa questa cosa?
Nelle immagini allegate è possibile vederne un esempio.
Nello specifico si tratta di un talismano conservato al British Museum di Londra (inventario: G 231) realizzato in diaspro di colore arancio.

"In esso appare una figura crocifissa ma senza croce.
Il busto è ruotato e il capo, circondato da un'aureola, è rivolto a sinistra dell'osservatore. 
Anche i fianchi e le gambe sono di profilo, e le gambe sono ripiegate leggermente all'indietro all'altezza delle ginocchia. 
L'immagine, nell'insieme, sembra una figura in volo, forse si era voluto rappresentare una visione. 
Al di sotto delle braccia tese stanno due piccole figure, una per lato, genuflesse in adorazione. 
Al di sopra della testa una iscrizione danneggiata potrebbe avere indicato in ebraico o aramaico Gesù, M(essia). 
Il retro della pietra è ricoperto di lettere greche e di simboli magici di significato incerto." (Morthon Smith - Gesù Mago) 
Non è chiaro quale fosse lo scopo di questo amuleto.

Saluti dal vostro affezionato Angelo Pirrone, Marchese di Carabà 😉

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