giovedì 9 ottobre 2014

Il nome della Strega


Il nome è, secondo le antiche tradizioni, l'essenza stessa di qualcosa o di qualcuno. Nel nome è raggiuso tutto il potere della cosa o della persona che lo possiede per questo esso è tanto importante e si pone ancora oggi molta cura nello scegliere un nome per i bimbi ma per una strega il nome è ancora più importante, esso è l'essenza stessa della persona, racchiude tutto il suo potere, rappresenta la protezione più forte è la sua stessa anima per questo bisogno mantenerlo segreto e proteggerlo il più possibile poiché esso è la nostra anima.

Differenza tra nome di Battesimo o anagrafico e nome segreto.

La differenza tra un nome anagrafico e uno magico non è semplicemente che il primo viene imposto e l'altro ce lo scegliamo, in effetti il nome magico non lo scegliamo esso nasce con noi esattamente come sono sati con noi i nostri capelli bruni, gli occhi azzurri o la fronte ampia, diaciamo che il nome magico emerge ad un certo punto della vita mentre il nome di battesimo rappresenta le aspettative, le speranze, i doni dei genitori, i parenti e, per estensione, della società. Per questo, il nome anagrafico è la maschera, l'ego del quale la nostra essenza si serve per muoversi in questa manifestazione. Esso esprime qualcosa di noi ma noi non siamo certo quel nome esattamente come "rosa" esprime il fiore profumato ma, pur cambiando nome, la rosa conserverebbe sempre il suo profumo. Il nome segreto o magico è il profumo. Qualcosa che identifica chi e cosa siete davvero.

Trovare il nome magico

Quando una strega torva il suo nome magico ella rinasce come creatura nuova. Non è più la ragazza, il ragazzo, l'uomo o la donna che è stato ma è la strega o lo stregone. I suoi occhi, le sue mani, la sua voce restano gli stessi ma nel profondo ella/egli è un'altra persona, intimamente è mutato. La tradizione differisce molto su come si debba trovare il proprio nome magico, alcuni dicono che esso debba esserci donato dal maestro/a, altri affermano che sia compito della congrega trovare il nostro nome magico, un po' come avveniva presso le tribù indiane. Altri ancora affermano che il nome magico ci viene comunicato dagli spiriti guida durante viaggi astrali e meditazioni. In realtà tutti i metodi vanno bene, perché ciascuno di noi è diverso e vive situazioni troppo diverse per inscatolare una cosa così importante e personale in qualche dogma e imbrigliarla in qualche procedura. Le procedure sono solo messe in scena atte ad ingannare la mente, distrarla e poi farla tacere in modo tale da giungere alla Verità. Le procedure sono percorsi e non mete. La cosa fondamentale, quindi, è come sempre, che il nome da voi scelto o donatovi rispecchi realmente chi e cosa siete.
Il vostro nome deve riassumere la vostra storia, le vostre caratteristiche, il vostro darma, la vostra forza e la vostra luce come anche il vostro dolore e la vostra oscurità.
Non importa se la procedura di scelta del nome è razionale è condotta a tavolino o se, invece, si tratta di una folgorazione avuta mentre andavate a comprare i cavolfiori, se esso rispecchia perfettamente tutto quanto siete, se, pronunciandolo vibrate come un diapason allora è il vostro nome.

Segretezza, diffusione e protezione del nome

Come ho detto, il nome magico è la migliore protezione che possiate avere. Esso vi proteggerà da qualsiasi attacco come un Patronus, per usare un immagine popolare per questo va mantenuto segreto e deve essere, a sua volta, protetto.
Il nome magico è un testimone più efficace dei capelli, della saliva o il sangue poiché esso è ben più del vostro DNA, chi ne entra in possesso ottiene potere su di voi fino a che rimane segreto, potrete utilizzarlo come barriera protettiva richiamandolo alla mente. Ogni volta che lo farete ricorderete chi siete e dove state andando, qual'è il vostro compito e ciò vi darà forza.
Tuttavia è possibile svelare il nome magico e restare protetti, sarà sufficente proteggere il proprio nome con incantesimi di protezione e altre ingegnose soluzioni ma ciò richiederà molta esperienza ed energia, non è una cosa tanto semplice per questo la maggior parte dei maghi preferisce tener nascosto il nome e proteggerlo dalla curiosità altrui magari inventando un nome magico alternativo contro cui i malintenzionati possano scagliare le loro brame.
Il nome magico "alternativo" funziona come una dagida protettiva o anche come una bottiglia delle streghe, assorbe le negatività che ci sono inviate senza che esse possano toccarci.

Un altro motivo, per tenere segreto il proprio nome è che non tutti meritano di conoscerlo. Esso è la nostra parte più intima e segreta quanti saranno in grado di amarla, rispettarla, maneggiarla? Una buona strega e un buon mago sanno rispettarsi e darsi valore e, sebbene si donino con generosità non si svendono mai al primo venuto. Questa parte intima e segreta deve essere tenuta nella giusta considerazione, perciò, se proprio la si vuole condividere sarebbe bene farlo solo con chi riteniamo davvero degno, sarà un modo per darci valore e rendere speciali e intimi i nostri rapporti personali.

Magica giornata a tutti da

martedì 7 ottobre 2014

Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat!

Dolcetto o scherzetto, annusa i miei piedi, dammi qualcosa di buono da mangiare!


Halloween ha origine nella festa celtica di Samhain o Samonion, che per i celti era il capodanno. Per la cultura contadina dei Celti questo era un momento importantissimo perché si trattava dell'ultima festa del raccolto, dopo la terra non avrebbe più dato frutto fino a febbraio. Per noi, abituati ai supermercati è incomprensibile l'importanza rivestita da una festa del raccolto ma con un po' d'immaginazione ce la possiamo fare.

Trick or treat, dolcetto o scherzetto...

Poiché la povertà, in quei tempi era più grave di quanto fosse oggi, il tema della "questua rituale" era spesso ricorrente. Durante le feste il primo pensiero di quelle società prive di mutua e pensioni sociali correva proprio ai più deboli e bisognosi che per quel giorno soltanto potevano girare di casa in casa chiedendo cibi di vario genere. Poiché secondo i Celti a Samhain i confini tra il mondo dei vivi e dei morti erano sottili i poveri e i bambini che giravano tutte le case rappresentavano gli spiriti della terra che chiedevano il compenso per l'aiuto offerto durante la coltivazione e il raccolto (perché nelle mantalità antiche nulla era dovuto e tutto era un dono). L'usanza voleva che i tirchi e gli scorbutici venissero puniti per non aver dato abbastanza o per non essere stati gentili con il lancio di uova marce sulla casa e altri generi di scherzi. I risvolti sociali di queste pratiche in cui gli schiavi potevano mettersi a pari con i padroni per tre giorni soli e liberarsi di tanti pesi che avrebbero poi ripreso sulle spalle sono troppo ovvi per riportarli, e poi, gli antropologi e i sociologi ci hanno scritto su libri interi, lascio dunque a voi la riflessione.

Quando il Cristianesimo sostituì l'antica religione dei Druidi, Samhain (cioé la fine della stagione Samos - Luce) divenne Halloween, che, come tutti ormai sanno è la contrazione delle parole Hall Hallow's Eve, che significa la festa di tutti i santi. La tradizione rimase, perché certi simbolismi sono insiti nell'essere umano, fanno parte dei suoi bisogni primordiali e quando non vi furono più i poveri, rimasero i bambini a rappresentare gli spiriti facendo la questua. Oggi, chi non dona i dolcetti dovrà accettare che la sua casa sia imbrattata con le uova marce oppure avvolta con la carta igienica.


Smell my feet, give me something good to eat!
Ed ora l'odorare i piedi, in altre parole inchinarsi. Poiché i bimbi rappresentano gli spiriti della Natura, cioé la Natura stessa, ci si inchina al loro passaggio, davanti al sovrannaturale, all'ordine cosmico e ci si mette nella condizione di accettare il bene e il male che verrà dal cielo. Nessun riferimento sessuale insomma e meno che mai di sottomissione intesa come atto di rinuncia a dignità o potere ma solo l'arrendevolezza luminosa del giunco al vento. Poiché inizialmente la questua era fatta dai poveri "odorare i piedi" ha anche un altro significato.

I poveri non avevano, molto probabilmente scarpe, oppure le avevano logore. Poiché per odorare i piedi bisogna guardarli molto probabilmente questa frase serviva a richiamare alla povertà del richiedente che dimostrava, in questo modo, il suo diritto a qualcosa di buono da mangiare. Infine, i morti non hanno piedi, o meglio non hanno scarpe e quindi i loro piedi si possono odorare, per cui la frase richiama anche alla mente che i questuanti rappresentano gli spiriti che hanno diritto al compenso per il lavoro svolto durante i mesi del Samos.

Il cibo dei Morti in Italia.
Le questue rituali non sono un'usanza esclusiva dei paesi Anglosassoni. Anche in Italia, da tempi antichissimi esistono questue rituali alle quali partecipavano, un tempo poveri e bambini, vestiti della dignità degli spiriti. Il legame che un tempo le comunità umane sentivano con gli antenati, inoltre, si esprime ancora oggi nelle molte usanze italiane legate alla festività dei Defunti. A testimonianza di questo rapporto vi sono, in Italia, molte gustose ricette preparate tradizionalmente nel giorno dei morti e per i morti. Sul sito di Cronache Esoteriche troverete le ricette italiane tradizionali di Samahin, da regalare ai bimbi-spiriti che chiedono il dolcetto, da offrire durante le celebrazioni e da gustare in compagnia.

mercoledì 7 maggio 2014

rituale di Magia Suprema...

"L'unico Rituale Supremo è il conseguimento della Conoscenza e conversazione con il Santo Angelo Custode. E l'elevazione dell'uomo completo in linea retta verticale. Ogni deviazione da tale linea tende a divenire magia nera. Ogni altra operazione è magia nera. Se il mago deve compiere operazioni diverse da questa, gli è lecito, solo in quanto sono preliminari necessari all'Unica Opera"
Aleister Crowley

lunedì 5 maggio 2014

Corso di Radiestesia Magica

Finalmente sono riuscita a pubblicare l'album del corso di radiestesia magica che il Marchese di Carabà ha tenuto presso la sede di Cronache Esoteriche il 15 Marzo 2014.
Cosa ve ne pare? Vi piace?

Già alle 09:00 il materiale in dotazione con il corso atteneva sulla scrivania, schierato i bell'ordine come un piccolo esercito:

  • il kit base di quadranti radiestesici;
  • il pendolo dentro il sacchettino blu;
  • il libro "Radiestesia Magica" del Marchese di Carabà e edito da Cronache Esoteriche;
Accanto all'"attrezzatura di base" anche altri strumenti da utilizzare durante il corso:











Finalmente, verso le 10:00, inizia il corso. Il Marchese di Carabà proietta le dispenze sulla lavagna luminosa e spiega il funzionamento della Radiestesia Magica ad una platea tanto attenta quanto riservata.



Verso le 13:00 pranzo rigorosamente fatto in casa e vegetariano:



  •  Polpoette tradizionali pugliesi;
  • Patate a fisarmonica con salsa alle erbe;
  • Insalata di pasta con pesto alla genovese;
  • Crostini di pane pugliesi con pomodorini e olio extravergine;
  • Olive verdi;
  • patatine.
Da bere acqua e succhi di frutta

Ed infine, per dolce, zeppole di San Giuseppe fatte in casa (quindi fritte) con crema alla vaniglia e cioccolato.



mercoledì 2 aprile 2014

Obiettivo impresa: Valorizzazione del Territorio


Uno degli scopi principali di Cronache Esoteriche è quello di valorizzare il territorio Italiano e il suo inestimabile patrimonio storico e artistico.

I motivi sono molti.

Prima di tutto perché un buon esoterista conosce la propria Terra, le sue tradizioni e la sua storia. Ogni luogo emana una particolare musica, una vibrazione che è la sua stessa essenza, solo mettendosi in armonia con questa musica si può correttamente operare la magia e venire a conoscenza di quei misteri e di quei segreti che l'esoterista cerca di svelare. Nel patrimonio storico e culturale di un luogo è celata la sua "armonia". Le tradizioni, i luoghi storici, l'arte e l'artigianato di un luogo ne rappresentano anche l'anima e sono, allo stesso tempo, le nostre stesse radici. 
Siamo convinti che gli esseri umani siano come gli alberi, abbiamo bisogno di radici per trarre il nutrimento dalla terra che ci ospita e dobbiamo tendere i rami verso l'alto per portare all'esterno il frutto del nostro nutrimento.
L'arte, la bellezza della natura, l'artigianato locale, le tradizioni popolari non sono soltanto le note della melodia che ci lega gli uni agli altri ma, come dicevo, costituiscono il nutrimento del nostro spirito, sono la sostanza stessa di cui siamo fatti. Nutrire il nostro spirito di bellezza equivale, in qualche misura, ad elevarlo, ad abbellirlo. Inoltre, è dovere di un mago proteggere e curare il giardino dell'Eden che gli è stato affidato. E forse voi potrete non credere all'Eden, o pensare che questo mondo non sia un Paradiso ma non potrete mai negare la sfolgorante bellezza di cui è capace.
Imparando a riconoscere la bellezza si fa sempre più posto all'Armonia e, pian piano, la rabbia, l'oscurità, la presunzione, la delusione, la paura, l'egoismo, la mediocrità non trovano più posto in noi e ci abbandonano, per far posto ad un essere che, se non è illuminato, quanto meno è felice e la nostra Italia ha nei suoi luoghi il segreto di tale felicità, la sua natura, dalle Alpi innevate ai due mari che s'inconrano e scontrano a Torre di Ligy a Trapani è stata creata per togliere il fiato con la sua bellezza imponente. Gli artisti che hanno calpestato il nostro malconcio stivale hanno cambiato il mondo! Persino Shakespeare ha attinto alla nostra Commedia dell'Arte e alla nostra storia e ai nostri paesaggi per le sue opere! E la storia? Noi abbiamo testimonianze di tutte le epoche e di tutti i popoli o quasi che abbiano abitato il pianeta. Insomma viviamo in un giardino meraviglioso che aspetta solo di stupirci e commuoverci ma non finisce certo qui.

Non è solo perché la propria Terra è la propria radice, non è solo perché la propria Terra è come la Mamma e quindi non si può che amarla se Cronache Esoteriche tiene tanto alla valorizzazione del territorio ma anche perché, a mio modestissimo parere, è questa la chiave di volta per uscire da quest'impasse economica.

Il turismo e la cultura non creano solo posti di lavoro ma anche qualità della vita e abbondanza.
Le fabbriche imbruttiscono le città e abrutiscono la gente. L'artigianato e il turismo, invece, creano professionisti. Un ciabattino o un falegname sono persone con competenze specifiche, che mettono in gioco la propria creatività e che nel corso della loro vita acquisiscono competenze sempre maggiori, chi possiede un mestiere possiede una risorsa inesauribile, se stesso e la sua arte. Infatti ciò che sappiamo non solo sarà a nostra disposizione finché avremo vita e non potrà mai esserci portato via, ma possiamo trasferirlo ad altri che lo faranno crescere ulteriormente innovandolo e trasferendolo ad altri.
Il settore del turismo, inoltre, non coinvolge solo ed esclusivamente gli operatori del settore ma crea lavoro con un singolare effetto domino.
Infatti, se un paese avrà una grande affluenza di turisti avrà necessità di un settore terziario molto sviluppato che, a sua volta, necessiterà di un buon apporto di materie prime, manodopera e attrezzatura dando slancio, anche, alla piccola e media industria. Poi scagli la prima pietra chi di voi, andando in vacanza, anche per un solo giorno, non ha acquistato, o almeno non è stato tentato di farlo, un piccolo ricordo, ed ecco che anche il commercio si risveglia, perché oltre ai "ricordini" in vacanza acquistiamo anche un sacco di altre cose, abiti, stovieglie usa e getta, cibo ecc.
Puntando sulle risorse del territorio si crea un circolo virtuoso che crea abbondanza per tutti e, sopratutto, una buona qualità della vita.
Infatti, nei settori che ho fin qui citato i ritmi sono scanditi dalle persone e non dalle macchine come, invece, accade in fabbrica.
Poi, per occuparsi dei turisti e valorizzare il territorio occorre qualcuno che sappia leggerlo, interpretarlo, spiegarlo questo territorio ed ecco che ha di nuovo senso, per i giovani, investire sulla propria istruzione.

Poiché non habbiamo nessuna fiducia nei politici e siamo assolutamente certi che nessun politico, mai, cercherà di attuare questo piano tanto semplice, in altre parole incetivare artecultura e territorio abbiamo pensato che fosse il caso lo facessimo noi. Certo, non solo il Marchese di Carabà ed io, ovvio, noi due da soli non possiamo nulla ma non siamo certo soli, ci siete voi, e voi siete decine, centinaia, migliaglia di persone. Perché così come nei confronti dei politici siamo totalmente disillusi e sfiduciati in voi, in ciascuno di voi, crediamo totalmente e siamo certi che ognuno farà la sua parte.

Per questo, oltre ai workshop e i seminari ci diamo tanto da fare ad organizzare giteincontripercorsi e altri eventi gratuiti alla scoperta dei teosori che, seppur davanti ai nostri occhi, restano tutto l'anno celati.
E' per questo motivo che incontri come L'Halloween Milan Tour, o la visita a San Tomè, lo Skywatching esoterico o la gita alla scoperta dei luoghi magici della Valle d'Itria che terremo Sabato 19 Aprile, per noi sono tanto importanti! Per questo motivo spendiamo tanto del nostro tempo e delle nostre energie ad organizzare questi eventi dai quali non trarremo mai alcun profitto economico, perché siamo certi di non essere soli, perché sappiamo che molti altri, come noi si stanno rimboccando le maniche ed hanno già avviato la vera rivoluzione dal basso, quella che non fa rumore e non occupa le piazze, ma, silenziosamente cambia le menti e fa rifiorire il mondo, grazie di esserci.

Bimbasperduta e il Marchese di Carabà.

martedì 1 aprile 2014

Balcone magico

Ieri pomeriggio ho eseguito anche io l'incanto di Igea ed ho piantato la rosa nera ecco qui le foto del balcone magico di Cronache Esoteriche, salottino restaurato compreso! E voi avete fatto l'incanto che Igea ha proposto ieri? Cosa avete piantato o semintato?






Ero così contenta per il balcone addobbato che ho deciso di leggere le carte fuori

lunedì 31 marzo 2014

Giardino Fatato


Incanto del 31/03/2014


Portate con voi, in giardino o in balcone una ciotola con latte e miele. Il vostro pendolo o la vostra bacchetta magica e, se l’avete, una statuina che rappresenti uno gnomo o almeno una fata dei fiori.

Sospendete il pendolo sopra la terra che userete per il travaso o la semina e fategli compiere dei giri in senso orario, per risvegliare la sua energia e per richiamare l’attenzione degli gnomi:

«Gnomi delle radici, invoco il vostro aiuto per (dite il nome della vostra piantina o dei vostri semi) aiutate la sua crescita, proteggete le sue radici, fortificatele e nutritele!»

A questo punto usate la terra, così incantata, per piantare e seminare. A lavoro finito irrigate con il latte e il miele dicendo:

«Gnomi delle Radici, Fate dei fiori, vi sono immensamente grata/o per aver accettato il mio invito a prendervi cura di queste piante. Vi do il be n venuto nel mio giardino e vi prometto amore e devozione e cure come dimostrato da quest’offerta di latte e miele»

Fatto ciò irrigate con acqua pulita, sistemate la statuina che avete portato con voi.

Incantesimo tratto dalla rubrica Gli incanti di Igea

venerdì 28 marzo 2014

L'Oracolo di Delfi


Nel giorno in cui venivano emessi i responsi (anticamente una sola volta in un anno, in seguito il settimo giorno di ogni mese) la Pizia, ossia la sacerdotessa presa dal divino furore profetico, faceva un bagno nuda nella fonte Castalia che, fuoriuscita da una roccia, sgorgava gelida e corroborante. Era evidentemente un atto purificatorio propedeutico.
Da lì una piccola processione accompagnava la Pizia presso il punto di raccolta interno al tempio di Apollo (il così detto adyton) di un'altra acqua proveniente questa volta dalla fonte Cassotide. La Pizia ne beveva un sorso... quest'acqua presentava virtù profetiche.

Dopo di che veniva introdotto un capretto sul quale era spruzzata dell'acqua gelida. Se il capretto rimaneva indifferente se ne traeva un cattivo presagio e l'oracolo era rimandato, se invece l'animale reagiva allora veniva ucciso e bruciato su un altare esterno al tempio. Il fumo costituiva un segno che la giornata era propizia all'attività oracolare.

A questo punto i consultanti (che, a quanto pare, per avere dei responsi pagavano tariffe molto salate) dovevano seguire lo stesso percorso purificatorio della Pizia; nel fra tempo la nostra sacerdotessa sostava davanti all'altare che presentava un fuoco alimentato da legno di abete e da ogni sorta d’incenso e sostanze eccitanti. Quando la Pizia cominciava a barcollare inebriata dai profumi, era portata di peso nell'adyton del tempio.

Il consultante era ammesso al tempio previo un sacrificio di un capretto o un agnello. La Pizia in uno stato d'ipnosi era separata da un tendaggio e sedeva su una sorta di sgabello denominato <<tripode>> (in cui tre piedi sorreggevano una sorta di scodella concava centrale dentro la quale era ubicata la nostra sacerdotessa). In quella posizione sopraelevata, teneva in una mano un ramo d'alloro (pianta sacra ad Apollo che avrebbe virtù purificatrici) e in un'altra uno dei fili di lana in cui era avvolto l'onphalos (ombelico) ossia una misteriosa pietra tondeggiante considerata il <<centro del mondo>> e che, secondo la mitologia, sarebbe quella stessa roccia che Rea diede da mangiare a Crono al posto di Giove e che il dio <<divoratore dei suoi stessi figli>> vomitò ai piedi del monte Parnaso.

Tratto da:
L'Oracolo di Delfi di Cronache Esoteriche
http://www.cronacheesoteriche.com/CronacheEsoteriche/divinazioneDelfi.jsp

Facciamo un esperimento?

Prendete un foglietto di carta mai usato e scriveteci sopra la parola "DIO" in stampatello.
Ponete il foglietto in un Decagono orientato correttamente verso Nord. 
Poi sistemate il vostro pendolo sulla verticale del foglietto al centro del Decagono e 
chiedete mentalmente:

"Qual è la direzione cardinale della parola Dio?"

Vedrete che il pendolo oscillerà in una determinata direzione.
In questo modo se avete delle preghiere da sussurrare saprete anche in che direzione rivolgerle.



mercoledì 26 marzo 2014

Rituale solare della Sfera di cristallo

Incanto del 26/03/2014
copertina dell'opuscolo divinatorio:
"La visione nel cristallo"


L’incanto di oggi è tratto da: La Visione di Cristallo - opuscolo che accompagna tutte le sfere di cristallo di Cronache Esoteriche

Trascrivete a matita la domanda che volete rivolgere all’oracolo su un foglietto di carta pergamenata.
Accendete un incenso del Capricorno.
Sistematevi con la vostra sfera accanto ad una finestra rivolta verso Nord. Sedete, come sempre, con la schiena ditritta, i piedi paralleli ben poggiati a terra e le braccia lungo i fianchi. Sistemate la sfera in modo che sia attraversata dai raggi del sole.
Dopo aver bruciato il foglietto con la domanda, chiudete gli occhi e cominciate a inspirare ed espirare lentamente, sentite il respiro entrare delle narici, riempire i polmoni e il vostro intero corpo e uscire portando via con sé tutte le vostre tensioni e tutti i vostri pensieri.
Quando vi sentite rilassati, aprite gli occhi e cominciate a fissare il centro della sfera.
Quando la vostra sarà come le acque limpide di un lago, allora vedrete nel fondo e nel centro della sfera vi apparirà la risposta.

Tratto da:
Gli Incanti di Igea

giovedì 13 marzo 2014

Solitudine


Spesso ci si sente soli e tristi eppure basta così poco per cambiare le cose!

Il vero problema è che pensiamo di non aver tempo, in realtà non è il tempo a mancare ma la paura ad eccedere.

C'è troppo timore nei nostri cuori.
Abbiamo paura dedicando qualche minuto alle persone che incrociamo durante il cammino di togliere qualcosa alla nostra vita e i nostri obbiettivi.

Temiamo che non venderemo i nostri prodotti e che quindi non potremo pagare le bollette;
Abbiamo paura di fare brutta figura, di apparire stupidi;
Ci spaventa la prospettiva di essere delusi;
Siamo terrorizzati dalla prospettiva di stare facendo qualcosa di inutile o peggio solo divertente.

Presi da questa e una miriade di altre paure ci chiudiamo in noi stessi, ci laciamo a perdifiato in corse stressanti contro il tempo. Ci avvolgiamo in spire di ricerche tra volumi polverosi.

Ma noi siamo come candele, quando ci avviciniamo ad altri stoppini la nostra luce si raddoppia senza perdere nulla.

Alle volte, è sufficiente perdere cinque minuti rispondendo esaurientemente ad una e-mail perché la nostra fiammella sia luce nel buio.

martedì 11 marzo 2014

Cronache Esoteriche: Un motivo in più per scegliere Cronache Esoteriche...

Cronache Esoteriche: Un motivo in più per scegliere Cronache Esoteriche...: Questo sabato terremo presso la nostra sede un corso di Radiestesia Magica , poiché a casa ho solo tre posti letto e i partecipanti per co...

Un motivo in più per scegliere Cronache Esoteriche Eventi

Questo sabato terremo presso la nostra sede un corso di Radiestesia Magica, poiché a casa ho solo tre posti letto e i partecipanti per così dire "in trasferta" potrebbero essere di più ho deciso di fare una piccola ricerca in modo da essere preparata nel caso qualcuno avesse necessità di alloggiare in albergo.

I prezzi non sono eccessivi, si parte da 40 euro a notte per una singola in B&B con bagno in comune con gli altri ospiti fino a ben 90 euro a notte dell'albergo qui vicino.

Vediamo, invece, quanto costa alloggiare da noi:

Dunque alla quota di partecipazione ai diversi eventi, corsi e seminari bisognerà versare una quota pari a euro 0,00 nei quali sono compresi:

- pernottamento in camenra singola o doppia (la stanzetta è fornita di un letto matrimoniale)
- cena con chiacchiere a piacere
- prima colazione

La tavola imbandita per la colazione


Se non si fosse capito, pernottare da noi è assolutamente GRATUITO!

Insomma, cosa volete di più? Un Lucano? Abbiamo qualcosa di meglio! Il limoncello fatto in casa dalla mamma con i limoni da agricoltura biologica 100% perché provengono dal giardino di mia zia!

A conti fatti partecipando ai corsi e gli eventi di Cronache Esoteriche c'è solo da guadagnare! E voi cosa aspettate?

Cronache Esoteriche: Festa del Papà, un'istituzione moderna dalle radic...

Cronache Esoteriche: Festa del Papà, un'istituzione moderna dalle radic...: Tra breve sarà la festa del papà, e noi di Cronache Esoteriche ci siamo come sempre chiesti quale sia il reale e profondo significato di qu...

Festa del Papà, un'istituzione moderna dalle radici antiche

Tra breve sarà la festa del papà, e noi di Cronache Esoteriche ci siamo come sempre chiesti quale sia il reale e profondo significato di questa festa. Se essa affondi le radici in tradizioni più antiche data la sua grande popolarità, ecco cosa abbiamo scoperto.

Anziano, con la barba lunga e tuttavia virile,
San Giuseppe ricorda un altro padre: Giove.
La festa del papà non ha origini particolarmente antiche, fu istituita nel 1910, in America e celebrata il 19 giugno per la prima volta, solo successivamente fu associata alla celebrazione della Festa di San Giuseppe che avviene il 19 marzo fin dal XIV secolo.Sebbene il culto veo proprio di San Giuseppe abbia cominciato a prendere piede nella chiesa cattolica solo a partire dal 1030 i riti in onore di San Giuseppe hanno, come sempre, radici molto più antiche.Divinità, Santi, Eroi sono l'incarnazione, il simbolo di energie molto più antiche, esprimono la consapevolezza di un legame sottile tra la manifestazione limitata e il divino che, per la sua natura infinita non può essere definito in nomi e figure e, per lo stesso motivo, si manifesta in tutti i pantheon (quello cristiano compreso) che si sono succeduti e sempre si succederanno sul pianeta e nella coscienza umana.

Oggi, comunque, darei qualsiasi cosa per una zeppola, ma non una zeppola triste e da supermercato ma una di quelle zeppole fritte, traboccanti di crema alla vaniglia e cioccolato sulle quali occhieggiano due grosse amarene.A malapena mi ero accorta che oggi era San Giuseppe eppure, da bambina questa era forse la mia festa preferita. Posso ancora ricordare l'odore caldo e friabile delle zeppole che dalle pasticcerie e dalle cucine private si spandeva, in questo giorno, per tutte le case.



Le zeppole, però, non sono l'unica tradizione legata a questa festa ce ne sono tantissime, sparse per tutta Italie tutte associate alla simbologia del sole, la luce e l'abbondanza. 
Infatti la zeppola, per la sua forma rotonda e il colore dorato ricorda proprio il sole.
zeppole di San Giuseppe
Il 19 Marzo è la data più vicina all'equinozio di Primavera e i cibi di forma tondeggiante e dorata come le zeppole hanno la funzione di richiamare "magicamente" il potere e anche il calore del sole sulla terra.Una conferma del collegamento di San Giuseppe con il sole proviene dalla sua associazione con la paternità, infatti a cosa si può mai associare il sole se non ad un padre che protegge, scalda e nutre i suoi figli? Nessun frutto o arbusto può mai crescere sulla madre terra senza il calore fecondante del padre sole.Anche l'astrologia conferma tale associazione.Nel Tama Natale il Sole rappresenta il padre e i suoi rapporti con gli altri Pienti svelano che tipo di genitore avrà il neonato e quali saranno i loro rapporti.Nel caso di una femmina, infine, saranno sempre i rapporti del sole con gli altri corpi celesti a stabilire il suo rapporto con l'altro sesso (per i maschi, invece, si guarda la Luna).


In Sicilia e nel Salento sono diffuse usanze denominate “Tavole di San Giuseppe”: la sera del 18 marzo le famiglie che intendono assolvere un voto o esprimere una particolare devozione al santo allestiscono in casa un tavolo su cui troneggia un'immagine del santo e sul quale vengono poste paste, verdure, pesci freschi, uova, dolci, frutta, vino. Sono poi invitati a mensa mendicanti, familiari e amici, tre bambini poveri rappresentanti la Santa Famiglia. Si riceve il cibo con devozione e spesso recitando preghiere, mentre tredici bambine con in testa una coroncina di fiori, dette “tredici verginelle”, cantano e recitano poesie in onore di san Giuseppe. In provincia di Caltanissetta, molto più sentito nella piccola località di Gela,la tradizione vuole che chi intende fare voto debba, mesi prima, bussare in ogni porta della cittadina e chiedere qualcosa da donare al povero in nome di San Giuseppe (denaro o viveri che siano). Nelle proprie abitazioni si allestiscono grandi altari cn strutture in legno, adornati cn numerosi lenzuola bianche ricamati. All'interno si possono trovare qualunque tipo di genere alimentare, dal pane alla pasta, dal vino ai liquori. La "Cena di San Giuseppe", così chiamata, viene aperta al pubblico il mezzogiorno del 18 Marzo, e il 19 Marzo tre persone, bisognosi d'aiuto, in rappresentanza della Sagra Famiglia, vengono fatti accomodare nella tavola imbandita come dei Re e viene servita a loro la cena. Successivamente viene diviso tra loro tutta la spesa, donata e acquistata grazie alle donazioni dei devoti.

Salemi, altare addobbato con il pane di San Giuseppe
Falò di San Giuseppe
Nella Val Trebbia nel cuore del territorio delle Quattro province si festeggia ancora oggi con la Festa di San Giuseppe il rito serale del Falò, che segna il passaggio dall'inverno allaprimavera. Con il falò viene anche bruciato un fantoccio, la "vecchia", che simboleggia l'inverno. Molti traggono auspici per la primavera prossima da come arde il fantoccio. Il rito risale all'antico popolo dei Liguri, in occasione del particolare momento astronomico dell'equinozio, poi la tradizione pagana si fuse con quella cristiana celtico-irlandese dei monaci di San Colombano, giunti in epoca longobarda. Un tempo in tutte le vallate ardevano migliaia di falò, che infiammavano di un tenue rossore le serate della zona, ora ardono ancora nei centri comunali con piccole sagre e canti. Un dolce tipico sono le frittelle di San Giuseppe (in dialetto farsò) che accompagnano la festa. A Bobbio la festa è una tradizione millenaria, infatti furono i monaci irlandesi dell'Abbazia di San Colombano, fondata nel 614, a fondere il rito pagano con quello cristiano, nella luce che sconfigge le tenebre. Anche nel paese di Mormanno sono immemorabili le origini di questa tradizione che vuole che in tutti i quartieri siano accesi grossi falò in onore al Santo seguiti da musiche e balli tradizionali.

Locandina della festa dei "Falò di
San Giuseppe" a Villa Castelli (BR)

Fino a qualche anno fa, in provincia di Latina, era usanza che già due mesi prima della festa i ragazzi, spesso accompagnati da persone adulte, si recassero nei vicini boschi a tagliare piante di giovani lecci: lo scopo era di raccogliere quante più piante possibili per poter il giorno della festa accendere il fuoco più grande tra tutti i rioni del paese. Ancora oggi nel giorno di San Giuseppe, all'imbrunire, in tutto il paese si accendono decine e decine di falò nei pressi dei quali si organizzano feste con degustazione di prodotti tipici, tra cui le zeppole di San Giuseppe, fritte direttamente accanto ai fuochi. Anche a Mattinata in provincia di Foggia in occasione della festa di San Giuseppe fino a dieci anni fa si accendevano falò in tutti i rioni e dal 2000 viene acceso un unico grande falò sul sagrato della chiesa abbaziale di Santa Maria Della Luce, con un programma sia religioso sia civile, con fuochi pirotecnici, balli tradizionali canti e degustazione di prodotti tipici del territorio.
Anche a Serracapriola continua immutata negli anni la tradizione dei Falò di San Giuseppe. Ogni anno, ragazzi ed adulti, raccolgono dai campi i cosiddetti "ceppi" cioè i rami residui dalla potatura degli olivi secolari, per formare alte pire da accendere la sera della festività del Santo, i più temerari si cimentano nel "salto del falò" a testimoniare coraggio e sprezzo del pericolo.

Il fuocarone di San Giuseppe è tradizione antichissima anche a Villa Basilica (LU) nella minuscola frazione di Guzzano. Fino a qualche anno fa si accebdeva il fuoco proprio il giorno di San Giuseppe, tradizione poi spostata al sabato successivo alla celebrazione. Qualche giorno prima della data del falò gli uomini del paese vanno al bosco alla ricerca di un tronco di pino che abbia le caratteristiche giuste. Il pino, tagliato, viene portato nella piazzola antistante l'abitato e piantato per terra dopo essere stato privato dei rami. Intorno viene costruito il fuocarone, con i rami stessi, la paglia ed altro legno, in modo da avere una vera e propria pira alta anche una decina di metri. La sera stabilita, dopo la celebrazione della santa messa in onore del santo, viene appiccato il fuoco e, per ore, intorno ad esso si canta, si suona, si balla e si consumano i cibi tipici delle nostre zone. Anche in Romagna nella vallata del fiume Montone, a Rocca S.Casciano era tradizione accendere un falò la sera, all'imbrunire della vigilia di S.Giuseppe, bruciando le potature di viti o rami di arbusti; non sembra ci fossero particolari piatti o riti oltre al fuoco, ma sicuramente, anche questo giorno era unn buon motivo per stare a veglia con i vicini o conoscenti.

Felice festa del papà, dallo staff di Cronache Esoteriche.




venerdì 7 marzo 2014

Sugli Incantesimi e le preghiere d'amore



Negli ultimi giorni siamo stati contattati da un certo numero di persone che ci chiedono incantesimi per indurre qualcuno ad amarli, o meglio, ad intraprendere una relazione con loro.
Le persone che ci scrivono o che ci chiamano non usano mai il termine "legamento d'amore" oppure "fattura d'amore", nessuno vuole compiere un'azone tanto bassa, tutti preferiscono chiamarli "incantesimi di avvicinamento", oppure "preghiere d'amore" "incantesimi di magia d'amore" e, questa è la mia preferita: "magie per aiutare le coppie ad essere felici".

Per questo ho pensato di postare questo vecchio ma sempre attuale intervento di Igea che spiega cosa sia una fattura d'amore, al di là di come vogliate chiamarla.

I legamenti d'amore e le preghiere per far tornare l'amato sono fatture belle e buone. Non fatevi ingannare dalle parole "magia rossa" "preghiera" "orazione di S. Cipriano" ecc. sono tutti metodi coercitivi bassi che umiliano chi li compie e danneggiano enormemente chi ne è vittima, insomma, non hanno nulla a che vedere con l'amore. 

L'amore è libertà. Se qualcuno vi lascia lasciatelo andare, trattenendolo gli fate solo del male e lo fate anche a voi stessi perché è come se affermaste che non siete degni di essere scelti da qualcun altro, o, peggio ancora, che non bastate a voi stessi e che dunque non potete vivere da soli.

Ovviamente siete liberi, se ciò vi fa piacere, di umiliarvi ricorrendo agli incantesimi d'amore e costringendo chi vi ha lasciato a tornare con voi contro la sua volontà, io non sono nessuno per giudicare, ma almeno, assumetevi la piena e completa responsabilità di quanto decidete di fare.

Non raccontatevi storie, essere perfettamente consapevoli di ciò che state per fare e di quali siano i veri motivi che spingono vi proteggerà, per quel che è possibile proteggere chi compie un rito simile. Certo, non potrete mai evitare le conseguenze peggiori ma, almeno, attutirete il colpo, se agirete con consapevolezza piena vi farete meno male.

E, soprattutto non chiedeteli a noi, Cronache Esoteriche è contraria a qualsiasi pratica di coercizione, da noi non troverete approvazione nei confronti di tali atteggiamenti, nè consigli in merito. Se siete decisi a compiere un legamento non chiamateci, noi perseguiamo lo scopo di aiutare le persone ad essere felici e i legamenti rendono infelici, distruggono l'autostima della gente.

Un abbraccio
Igea.



I pendoli sono la passione del MArchese di Carabàe ultimamente ne stiamo acquistando così tanti che questa è diventata davvero la casa del pendolo!

I due in foto sono pendoli gioiello in malachite, davvero meravigliosi, regali!
Voi cosa ne pensate? 

martedì 4 marzo 2014

Il Giullare, guida interiore dell'Esoterista



Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta ai pellegrini; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l'autore e l'attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all'uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpanca [cantastorie]; è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l'affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l'acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò e altro ancora.

(E.Faral, I giullari in Francia nel Medio Evo)