martedì 7 ottobre 2014

Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat!

Dolcetto o scherzetto, annusa i miei piedi, dammi qualcosa di buono da mangiare!


Halloween ha origine nella festa celtica di Samhain o Samonion, che per i celti era il capodanno. Per la cultura contadina dei Celti questo era un momento importantissimo perché si trattava dell'ultima festa del raccolto, dopo la terra non avrebbe più dato frutto fino a febbraio. Per noi, abituati ai supermercati è incomprensibile l'importanza rivestita da una festa del raccolto ma con un po' d'immaginazione ce la possiamo fare.

Trick or treat, dolcetto o scherzetto...

Poiché la povertà, in quei tempi era più grave di quanto fosse oggi, il tema della "questua rituale" era spesso ricorrente. Durante le feste il primo pensiero di quelle società prive di mutua e pensioni sociali correva proprio ai più deboli e bisognosi che per quel giorno soltanto potevano girare di casa in casa chiedendo cibi di vario genere. Poiché secondo i Celti a Samhain i confini tra il mondo dei vivi e dei morti erano sottili i poveri e i bambini che giravano tutte le case rappresentavano gli spiriti della terra che chiedevano il compenso per l'aiuto offerto durante la coltivazione e il raccolto (perché nelle mantalità antiche nulla era dovuto e tutto era un dono). L'usanza voleva che i tirchi e gli scorbutici venissero puniti per non aver dato abbastanza o per non essere stati gentili con il lancio di uova marce sulla casa e altri generi di scherzi. I risvolti sociali di queste pratiche in cui gli schiavi potevano mettersi a pari con i padroni per tre giorni soli e liberarsi di tanti pesi che avrebbero poi ripreso sulle spalle sono troppo ovvi per riportarli, e poi, gli antropologi e i sociologi ci hanno scritto su libri interi, lascio dunque a voi la riflessione.

Quando il Cristianesimo sostituì l'antica religione dei Druidi, Samhain (cioé la fine della stagione Samos - Luce) divenne Halloween, che, come tutti ormai sanno è la contrazione delle parole Hall Hallow's Eve, che significa la festa di tutti i santi. La tradizione rimase, perché certi simbolismi sono insiti nell'essere umano, fanno parte dei suoi bisogni primordiali e quando non vi furono più i poveri, rimasero i bambini a rappresentare gli spiriti facendo la questua. Oggi, chi non dona i dolcetti dovrà accettare che la sua casa sia imbrattata con le uova marce oppure avvolta con la carta igienica.


Smell my feet, give me something good to eat!
Ed ora l'odorare i piedi, in altre parole inchinarsi. Poiché i bimbi rappresentano gli spiriti della Natura, cioé la Natura stessa, ci si inchina al loro passaggio, davanti al sovrannaturale, all'ordine cosmico e ci si mette nella condizione di accettare il bene e il male che verrà dal cielo. Nessun riferimento sessuale insomma e meno che mai di sottomissione intesa come atto di rinuncia a dignità o potere ma solo l'arrendevolezza luminosa del giunco al vento. Poiché inizialmente la questua era fatta dai poveri "odorare i piedi" ha anche un altro significato.

I poveri non avevano, molto probabilmente scarpe, oppure le avevano logore. Poiché per odorare i piedi bisogna guardarli molto probabilmente questa frase serviva a richiamare alla povertà del richiedente che dimostrava, in questo modo, il suo diritto a qualcosa di buono da mangiare. Infine, i morti non hanno piedi, o meglio non hanno scarpe e quindi i loro piedi si possono odorare, per cui la frase richiama anche alla mente che i questuanti rappresentano gli spiriti che hanno diritto al compenso per il lavoro svolto durante i mesi del Samos.

Il cibo dei Morti in Italia.
Le questue rituali non sono un'usanza esclusiva dei paesi Anglosassoni. Anche in Italia, da tempi antichissimi esistono questue rituali alle quali partecipavano, un tempo poveri e bambini, vestiti della dignità degli spiriti. Il legame che un tempo le comunità umane sentivano con gli antenati, inoltre, si esprime ancora oggi nelle molte usanze italiane legate alla festività dei Defunti. A testimonianza di questo rapporto vi sono, in Italia, molte gustose ricette preparate tradizionalmente nel giorno dei morti e per i morti. Sul sito di Cronache Esoteriche troverete le ricette italiane tradizionali di Samahin, da regalare ai bimbi-spiriti che chiedono il dolcetto, da offrire durante le celebrazioni e da gustare in compagnia.

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